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giovedì 14 febbraio 2008

Certificazione energetica: poche barriere all’ingresso per i professionisti

08/02/2008 – Ritorniamo sul tema della certificazione energetica degli edifici per cercare di capire quali saranno le opportunità di lavoro che, dopo l’emanazione dei decreti attuativi dei Dlgs 192/2005 e 311/2006, si apriranno per i professionisti.Il Ministero dello Sviluppo Economico ritiene che tutti i tecnici abilitati e iscritti agli Albi professionali potranno svolgere l’attività di certificatore, senza obbligo di corsi abilitanti o patentini, la cui eventuale istituzione sarà lasciata in mano alle Regioni . In relazione alla definizione di soggetti certificatori, tenuto conto delle differenti posizioni manifestate a più riprese dalle Regioni e alla necessità di fornire un servizio reale ai cittadini, ponendo a loro carico costi contenuti e congrui, sono state poste alla base da parte del MSE le seguenti considerazioni: - fissare metodi di calcolo comuni ai più alti livelli di garanzia tecnica (CEN ed UNI) al fine di facilitare nelle stesse il riconoscimento delle amministrazioni regionali e per favorire la massima disponibilità di strumenti applicativi (es.: un professionista può usare lo stesso strumento informatico in diversi contesti territoriali riducendo i suoi costi di gestione e, con la consuetudine all’utilizzo dei medesimi sistemi, comprimere i tempi di erogazione del servizio a beneficio dell’affidabilità della prestazione e dei costi per il cittadino. Inoltre metodologie comuni favoriscono la crescita dell’offerta nei differenti ambiti ed il confronto delle prestazioni); - adottare un foglio di calcolo predisposto, conformemente alle predette norme, dal Comitato termotecnico italiano (CTI), con l’obiettivo di fornire percorsi guidati all’utilizzo delle metodologie e ridurre la dispersione dei risultati in relazione alla formazione, all’esperienza e all’interpretazione dei diversi utilizzatori. Il foglio di calcolo non intende sostituire i software commerciali ma essere un riferimento per questi e anche utilizzabile in eventuali controversie; - fissate le metodologie e adottato il foglio di calcolo del CTI, il MSE ritiene che sussistano le condizioni per disporre di una ampia platea di soggetti certificatori che, fermo restando le conoscenze tecniche di base, possa costituire una offerta ampia e qualificata a disposizione dei cittadini; - non porre requisiti di esperienza pregressa, per favorire l’accesso nel mondo del lavoro dei soggetti più giovani, neo diplomati e laureati. Anche questa scelta contribuisce ad ampliare l’offerta del servizio. Sono individuati come qualificati all’attività di certificazione energetica: tecnici abilitati iscritti agli ordini e collegi professionali, Enti locali, organismi pubblici operanti nel settore energetico, energy manager, organismi di ispezione nel settore delle costruzioni edili e dell’impiantistica connessa e società di servizi energia (ESCO). L’inclusione di queste ultime società tra i soggetti riconosciuti a certificare si inquadra nell’indirizzo e nel ruolo che la direttiva 2006/32/CE sui servizi energetici assegna loro. Sono poi indicati gli elementi a garanzia dell’indipendenza e imparzialità dell’operato dei certificatori i quali, all’atto di sottoscrizione dell’attestato di certificazione energetica, devono dichiarare: a) nel caso di certificazione di edifici di nuova costruzione, l'assenza di conflitto di interessi, ovvero di non coinvolgimento diretto o indiretto nel processo di progettazione e realizzazione dell'edificio da certificare o con i produttori dei materiali e dei componenti in esso incorporati nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente; b) nel caso di certificazione di edifici esistenti, l'assenza di conflitto di interessi, ovvero di non coinvolgimento diretto o indiretto rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente. Viene confermata inoltre la valenza di atto pubblico dell’attestato di certificazione. Spetterà poi alle Regioni e alle Province autonome procedere ai controlli della qualità del servizio di certificazione energetica reso dai Soggetti certificatori attraverso l’attuazione di una procedura di controllo congruente con gli obiettivi del decreto legislativo e le finalità della certificazione energetica. Non vi è quindi alcuna imposizione di corsi abilitanti né di eventuali esami di accreditamento, ma vengono fissati solo elementi di flessibilità che possono essere utilizzati dalle Regioni per la stesura dei provvedimenti relativi. Secondo la mia opinione, ritengo che sia indispensabile prevedere l’aggiornamento dei professionisti e la verifica della loro professionalità, con corsi e successivo esame finale. Dare degli strumenti di calcolo è importante per ridurre l’onere lavorativo dei professionisti, ma non certo sostituisce né offre professionalità e competenza. Questo problema diventerà ancora più pesante quando, con l’emanazione dei successivi decreti attuativi richiesti dalla Direttiva, si dovrà certificare la prestazione dell’edificio considerando tutti gli utilizzi energetici, dal riscaldamento alla produzione di acqua calda sanitaria, al condizionamento estivo, all’illuminazione ed ai consumi ausiliari.”

Istallazione elettrica di un impianto fotovoltaico 2

Analizziamo come esempio un impianto fotovoltaico da 1,8 Kwp. Supponiamo di usare moduli fotovoltaici, di una qualsiasi marca si voglia, da 75 W. Il generatore fotovoltaico è costiutito da 2 stringhe, collegati in serie d1 12. Le 2 stringhe sono opportunamente collegate all'inverter e ciascuna di esssa è provvista di apposito sezionatore e diodo di blocco ed è protetta contro le sovrattensioni per mezzo di scaricatori (uno per ogni polo) collegati a terra. Sezionatori, diodi di blocco e scaricatori sono collocati in un apposito quadro elettrico di sottocampo (CC). La potenza nominale del campo fotovoltaico espressa in Wp è ottenuta come somma delle singole potenze nominali dei singoli moduli, mentre la tensione a circuito aperto (Voc) del campo è ottenuta come somma delle singole tensioni di circuito aperto dei moduli componenti la singola stringa. Analizziamo pure un impianto da 18 Kwp. In esso il generatore fotovoltaico è costituito da 12 stringhe di moduli fotovoltaici da 75 W collegati in serie di 20 (combinazione di rami da 3 Kwp collegati in parallelo). Le stringhe sono opportunamente collegate, a gruppi di 2 ad un singolo inverter e ciascuna di essa è provvista di apposito sezionatore e diodo di blocco e scaricatore.

mercoledì 13 febbraio 2008

IL protocollo di KYOTO fa il compleanno

Il 16 febbraio il protocollo di Kyoto compie tre anni. Da gennaio di questo anno si comincia a fare il conto alla rovescia per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra entro il 2012. Il protocollo è nato nella citta' giapponese l'11 dicembre del 1997 e rappresenta l'unico trattato internazionale che prevede obiettivi globali e impegnativi per il taglio delle emissioni. I paesi che lo hanno approvato sono ben 176, fra questi sono 38 gli Stati con obblighi di riduzione, ovviamente i Paesi industrializzati. L’ultimo paese ad entrare è stato l’Australia nel dicembre 2007 durante l’ultima conferenza mondiale sul clima. Paradossalmente gli Stati Uniti d’America non ne fanno ancora parte. È facile intuire che con questo protocollo è inziata una vera e propria rivoluzione sugli usi e costumi delle nazioni oltre ad un più importante cambiamento economico. Cosa prevede il protocollo di Kyoto? Un taglio complessivo in 5 anni del 5,2% delle emissioni di gas serra a livello globale, facendo riferimento ai livelli del 1990. L'Europa ha l’obbiettivo di ridurre dell'8% le emissioni gas serra rispetto al 1990. L'Italia deve tagliare i suoi gas serra del 6,5% rispetto al 1990. I valori di Co2 ai tempi erano di circa 516 milioni di tonnellate. Un obbiettivo molto difficile da ottenere perchè L'Italia, secondo le stime, nel 2006 ha aumentato le sue emissioni raggiungendo i 573 milioni di tonnellate di Co2. Quindi è facile intuire che bisogna ancora fare molti sforzi , nonostante si sia registrata un'inversione di tendenza fra 2006 e 2007, con una stima di riduzione delle emissioni dell'1,5%. Riepiloghiamo quali sono i target del protocollo di Kyoto: - RIDUZIONE EMISSIONI: taglio del 5,2% delle emissioni di gas serra a livello globale rispetto ai livelli '90. Per l'Europa il taglio e' dell'8% per l'Italia il 6,5%; - DAL 1/O GENNAIO 2008 CO2 HA UN PREZZO: fino al 2007 una tonnellata di Co2 costa 60 centesimi ma dal primo gennaio il prezzo sale a 21,75 euro a fine 2008 saremo arrivati a 40 euro a tonnellata. Di pari passo salgono le cifre delle multe per chi non rispetta i tetti stabiliti: le multe fra il 2005 e il 2007, nella fase preparatoria, erano a quota 40 euro a tonnellata, mentre dopo il 2008 saliranno a 100 euro; - OBBLIGHI PER LE INDUSTRIE: ogni nazione deve realizzare il piano nazionale delle quote di emissione che fissa i tetti a livello nazionale e a livello di impianto; - MECCANISMI FLESSIBILI: nell'ambito del sistema della ''borsa dei fumi'' esistono meccanismi flessibili dello sviluppo pulito. Ad esempio un'azienda italiana costruisce in Cina una centrale fotovoltaica. Si ottiene un risparmio di Co2 da quella centrale viene dedotta dal conto dell'Italia.

Istallazione elettrica di un impianto fotovoltaico 1

L'impianto fotovoltaico greed connected, è destinato a produrre energia elettrica in collegamento alla rete elttrica di distribuzione in bassa tensione in corrente alternata. La parte elettrica è costituita dai seguenti componenti principali:
  • campo fotovoltaico
  • quadro eletttrico di sottocampo (CC)
  • inverter (CCA)
  • quadro elettrico di parallelo (QCA)
  • componentistica elettrica varia

La conversione dell'energia elettrica da continua ad alternata è effettuata tramite uno o più inverter di taglia opportuna. Tali inverter sono dotati di trasformatore di disaccopiamento, sono in grado di seguire il punto di massima potenza del campo fotovoltaico e riproducono in uscita l'onda sinusoidale con la tecnica PWM.

Nel caso di impianti multiinverter le uscite sono distribuite tra le diverse fasi del sistema esistente e vengono opportunamente parallelate all'interno del quadro QCA.

Il quadro di consegna dell'energia e parallelo rete QCA effettua il collegamento in parallelo dell'uscita dell'inverter alla rete elttrica di distribuzione. All'interno di esso è contenuto il dispositivo di interruzione della linea in uscita dall'inverter e qualora necessario il dispositivo di interfaccia.

Quindi l'impianto fotovoltaico viene connesso elettricamente alla rete di proprietà del distributore, ed a monte del dispotivo di protezione della rete di utente.

La componentistica utilizzata deve essere conforme alle normative vigenti.

I sezionatori, i diodi di blocco e gli scaricatori opportunamente dimensionati sono allocati in un quadro elettrico di sottocampo.

La scelta ed il dimensionamento dei cavi di collegamento devono limitare la caduta di tensione.

Sopralluogo per un impianto fotovoltaico

Effettuando il sopralluogo presso un sito d'istallazione si dovrebbero raccogliere in una apposita scheda i seguenti dati:
  • informazioni di carattere generale sul sito e sul proprietario
  • dati sull'impianto elettrico esistente
  • indicazioni tecniche sull'edificio oggetto dell'intervento
  • analisi degli ostacoli che possono produrre ombreggiamenti nel sito d'istallazione (direzione ed altezza con l'uso di bussola ed inclinometro)
  • documentazione fotografica del sito
  • documentazione fornita dall'utente (planimetrie, bollette, conformità 46/90, calcoli strutturali, disegni esecutivi).

Per evitare una diminuizione della produttività dell'impianto si possono seguire degli accorgimenti per massimizzare la sua produzione energetica ed in particolare:

  1. curare l'accopiamento dei moduli fotovoltaici per evitare il mismatching;
  2. ottimizzare l'accopiamento tra campo fotovoltaico e l'inverter;

martedì 12 febbraio 2008

Caratterizzazione dell’utenza per impianti > di 20 Kwp

Anche in questo caso l’utenza si caratterizza attraverso il fabbisogno energetico e la produttività del sito. In dettaglio: ·Ricavare l’energia solare incidente media annua giornaliera locale sul piano inclinato (numero di ore equivalenti di irraggiamento a 1000 W/m2) utilizzando software o fogli di calcol che hanno come riferimento la norma UNI 10349; ·Calcolare la produttività del sito in base alla taglia dell’impianto che si vuole installare, ossia: 1.Produttività campo FV = potenza istallata * ore equivalenti * 365 * K (K = 0,75); ·Calcolare la taglia del generatore fotovoltaico in base all’energia giornaliera consumata dall’utente, calcolata dal complessivo annuo ed alle ore equivalenti di irradiazione a 1000 W/m2, secondo la seguente formula: 1.Potenza campo FV <= (energia consumata / 365) / ore equivalenti locali / K; 2.Il coefficiente K tiene conto delle perdite dovute all’accoppiamento dei moduli, della risposta in temperatura del campo fotovoltaico e del rendimento dell’inverter. La specifica tecnica di fornitura dell’inverter. La specifica tecnica di fornitura impone un valore minimo di K = 0,75; 3.Si potrà verificare la necessità di dover diminuire la taglia del campo fotovoltaico a causa della mancanza di superficie utilizzabile La progettazione dell’impianto FV avviene dopo l’acquisizione di indispensabili informazioni quali l’area disponibile, l’esposizione dell’impianto, ubicazione del punto di allacciamento ed altre ancora.Bisogna dunque effettuare un sopralluogo presso il sito di istallazione raccogliendo in una apposita scheda i dati necessari.

lunedì 11 febbraio 2008

Dimensionamento di un generatore fotovoltaico

Faccio una breve parentesi, per poter definire il concetto di “ore equivalenti”. Se la potenza nominale di un singolo modulo è determinata con le condizioni standard Istc e cioè con una temperatura del modulo a 25° ed irraggiamento di 1000 W/m2, significa che un campo da 1 Kwp è tale quando riceve un irraggiamento di 1000 W/m2. Inoltre se si irraggia tale campo con 1000 W/m2 per un ora, questo produrrà 1 Kwh di energia. Come è noto Energia = Potenza * Tempo (1 KWh = 1Kw * 1 h). A ritroso si può dire che se un sito è irraggiato con 4 Kwh durante l’arco dell’intera giornata, lo stesso sito e come se ricevesse 1000 W/m2 per sole 4 ore. In questo modo le 4 h indicate si chiamano ore equivalenti. Prendiamo come esempio la città in cui vivo, Catania. Una superficie orientata a sud e inclinata rispetto all’orizzontale di 30° riceve durante l’anno una media giornaliera di 5,55 Kwh/m2, quindi come media giornaliera durante l’anno ha 5,55 ore equivalenti. Considerando un consumo annuo di energia stimato in 4560 Kwh, si ottengono le seguenti espressioni:
  • Consumo giornaliero energia = 4560/365 = 12,49 Kwh
  • Campo FV teorico = 12,49/5,55 = 2,25 Kwp
  • Campo FV reale = 2,25/0,75 = 3,00 Kwp

Presto continuerò con altri interessanti articoli seguitemi e soprattutto postate le vostre impressioni, domande o correzzioni.......continua