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mercoledì 23 aprile 2008

FOTOVOLTAICO: il quadro di alternanta "QCA"

Il quadro di consegna dell'energia e parallelo rete (QCA) è proposto ad effettuare il collegamento in parallelo degli inverter alla rete elettrica di distribuzione di bassa tensione. All'interno di tale quadro sono contenuti i dispositvi di interruzione delle linee in uscita dagli inverter e qualora necessario il dispositivo di interfaccia di rete. Il quadro QCA prevede in ingresso il collegamento ad ogni inverter effettuato tramite cavo isolato in gomma FG7(O)R 3*6 mm2 non propagante l'incendio; il cavo in arrivo dovrà essere posto in tubo flessibile o rigido per posa pesante in PVC autoestinguente, di diametro opportuno, risultando cosi protetto da eventuali azioni meccaniche di chiacciamento o in tubi rigidi per esterno di diametro adatto con collari di fissaggio e cassette rompi tratta. A seconda della distanza tra il quadro QCA e il punto di allacciamento, prima del collegamento con il quadro di utente sarà opportuno montare un apposito quadretto contenete un interruttore magnetotermico che potrà essere montato anche nel quadro utente nel caso questo ultimo sia adatto. Il quadro QCA utilizzato deve avere le seguenti caratteristiche:
  • doppio isolamento
  • grado di protezione adatto al sito di istallazione
  • dimensioni adeguate al contenimento di tutti i componenti adoperati, con porta piena e con telaio componibile isolante

Ogni quadro QCA contiene al proprio interno i seguenti componenti:

  • un numero di interruttori bipolari magnetotermici (2 moduli) pari a quelli di inverter presenti, e con le seguenti caratteristiche elettriche 16°, 230 Vac, curva di intervento C e potere di interruzione 6 KA.
  • N° 1 interruttore quadripolare magnetotermico (nel caso d'impianti da 1,8 0 3 Kwp questo interruttore non si deve istallare, basta portare a 10 KA il potere di interruzione degli interruttori sulle linee degli inverters) con le seguenti cratteristiche elettriche 50 A, 380 Vac, curva di intervento C e potere di interruzione 10 KA. Un interruttore analogo potrà essere adottato nel quadretto istallato subito prima del punto di allacciamento.
  • N°1 interaccia di rete (solo per impianti multi inverter) in conformità alla norma CEI 11-20 e alle prescrizioni del distributore.
  • N°1 dispostitivo di interfaccia (contatore) opportunamente dimensionato (50 A per l'impianto da 18 Kwp) e conforme alle descrizioni del distributore.
  • Tali prescrizioni prevedono che negli impianti monofase, il contatore debba essere conforme alla norma CEI EN 61095 (categoria AC - 7a o AC - 7b rispettivamente in assenza o in presenza di rete del cliente abilitata al funzionamento in isola). Tale conformità deve essere supportata da documentazioni di prova di tipo. emessa da laboratorio accreditato da ente facente capo all' EA.
  • Un numero di passatubi da 32 mm pari a quello di inverter prsenti per i cavi provenienti dagli stessi
  • N°1 passatubo di diametro adeguato per il collegamento con il quadro utente
  • N°1 morsetto passante di terra per cavo da 16 mm2 (giallo/verde) per attacco su guida DIN

Per l'ingresso cavi sono realizzati sul fondo: un numero di fori per passatubo da 32 mm in numero pari a quello degli inverter presenti per l'ingresso dei cavi provenienti dagli stessi. N°1 foro con passatubo di diametro adeguato per il collegamento con il quadro di utente.

I cavi in ingresso al quadro QCA sono cavi del tipo FG7(O)R 3*6 mm2 in numero pari a quello degli inverter presenti intestati ai rispettivi interruttori.

Inoltre vi è un cavo del tipo FG7(O)R 5*10 mm2 non propagante l'incendio da collegare al quadro di utente nel punto di allacciamento previsto.

martedì 22 aprile 2008

8 buoni consigli per costruire una casa "sana" secondo i principi della bio-architettura

La chiamano bioarchitettura e rappresenta un nuovo modo di costruire biologicamente responsabile ed ecologicamente corretto. Con queste nuove tecniche si riescono a costruire case in meno di un mese, che consumano pochissimo e che producono da sole l'acqua calda azzerando i costi di gestione e le emissioni di anidride carbonica. Vediamo adesso dei principi secondo i quali possiamo costruire una casa sano nel totale rispetto dell'ambiente.
  1. Salvaguardare l’ecosistema La prima cosa per la bio architettura è rispettare l'ambiente Costruendo una casa a norma di risparmio energetico, con acqua calda tutto l'anno senza caldaie né termosifoni che, grazie ad un involucro altamente coibentato, vetri a sud e un sistema di ventilazione controllato permetta una minore dispersione di calore e un azzeramento dell'utilizzo di caldaie, termosifoni e impianti di aria condizionata. Costruire una "casa passiva" può determinare un aumento del costo dell'investimento iniziale del 20-25% rispetto all'abitazione tradizionale. Cifra che viene ammortizzata nel tempo grazie ai notevoli risparmi di energia e denaro.
  2. Impiegare risorse naturali: un'abitazione con struttura in legno ha la stessa durata rispetto ad una casa costruita con i cosiddetti sistemi "tradizionali" ma permette benefici aggiuntivi in termini di salute, assicurando una maggior traspirazione dell'habitat senza rincari sui materiali. Impianti energetici alternativi come collettori solari, pannelli fotovoltaici, scaldacqua solare, permettono poi risparmiare energia e talvolta di produrne in eccesso rispetto al proprio consumo per poi rivenderla sul mercato. Involucri termici e grandi vetri isolati a Sud completano il quadro impedendo al calore di disperdersi e riducendo quando non azzerando i consumi, gli sprechi e le emissioni di gas dannosi per l'ambiente.
  3. Ottimizzare il rapporto tra edificio e ambiente: Ottimizzare il rapporto tra edificio e ambiente significa rispettare il cosiddetto "genius loci", lo spirito del sito, diffondendo una maggiore comprensione per l'ambiente che ci circonda. Il feng shui, l'antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell'architettura, dice la stessa cosa. In Cina ci si rivolgeva ad un esperto di feng shui per la scelta del terreno su cui edificare, per come orientare la casa e la porta principale in base alla data di nascita del capofamiglia, e per scegliere anche la data di inizio della costruzione e la data di trasferimento della famiglia nella nuova casa. Un esperto feng shui crea luoghi che aiutano l'uomo ad abitare in armonia e serenità. Lo stesso fa il Vastu, antica tradizione indiana che da importanza al disegno dello spazio in grado, secondo la stessa, di condizionare l'uomo e il suo destino.
  4. Non causare emissioni dannose: non causare emissioni dannose per l'ambiente rappresenta il primo degli obiettivi di un'architettura sostenibile. L'utilizzo degli elementi naturali permette di arrivare fino alla riduzione totale dell'emissione di fumi, gas e acque di scarico. Nuovi sistemi permettono infatti di riciclare gli scarti prodotti dall'uomo durante la vita attraverso la raccolta differenziata, i dissipatori di rifiuti alimentari che permettono di ridurre i sacchi dell'umido fino al 60-70%, l'utilizzo di acqua piovana, lo sfruttamento dell'energia solare ed eolica.
  5. Impiego di energie rinnovabili: Sono da definizione energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono "esauribili" nella scala dei tempi "umani" e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici (biomasse) e inorganici. Una casa che permette tutto ciò è una casa considerata "sana" dalla bioarchitettura.
  6. Concepire edifici flessibili: Rimozioni, sostituzioni e integrazioni degli impianti, ampliamenti e cambiamenti di destinazioni d'uso possono impattare sul territorio e sull'ambiente, ecco che allora un edificio che rispetti i principi di bioarchitettura dovrà avere caratteristiche di flessibilità e garantire interventi nel più alto rispetto dell'ambiente
  7. Utilizzare materiali e tecniche ecocompatibili: Con utilizzo di materiali ecocompatibili si intendono tutti quei materiali appartenenti alla cultura materiale locale. Dare precedenza quindi alle materie prime locali, in quanto generalmente più adatte alle caratteristiche climatiche del luogo. Optando per questa scelta ci si trova a sopportare anche minori costi di trasporto e un minore livello di inquinamento legato al ciclo di vita del manufatto. Utilizzare prodotti derivanti da materie prime rinnovabili o riciclate e optare per prodotti caratterizzati da un ciclo di vita il più possibile chiuso, e quindi facilmente riciclabili. I materiali da costruzione influenzano infatti la qualità dell'aria interna, il clima elettrico ed energetico, il microclima e la qualità degli ambienti confinati.
  8. Privilegiare la qualità della vita ed il benessere psico-fisico dell’uomo: Le antiche civiltà erano ben coscienti che il modo in cui si organizza lo spazio e l'ambiente ha molti riflessi sulla vita dell'uomo. Il colore della casa e dei suoi interni, l'utilizzo di risorse naturali che ben si intonano con l'esigenza di benessere dell'individuo rappresentano il primo passo verso una cultura ambientale dove un utilizzo razionale e consapevole delle risorse permette l'integrazione dell'uomo con la natura e il rispetto dell'ambiente che ci circonda.

fonte: http://money.it.msn.com/speciali/bioarchitettura.aspx

lunedì 21 aprile 2008

Tutto sull' "INVERTER" (seconda parte)

Continuando il discorso di qualche giorno fa.... Analizziamo adesso il montaggio meccanico dell'inverter. Sarà possibile istallare in esterno l'inverter in esterno direttamente direttamente alla struttura di sostegno dei moduli o a parete, questo è possibile ovviamente se esso ha un grado di protezione IP65. Nel caso in cui l'inverter presenti il display per la visualizzazione dei parametri di funzionamento, occorrerà evitare che i raggi solari colpiscano direttamente lo stesso. Per quanto riguarda il collegamento elettrico dell'inverter, si ha che sul lato della continua, esso prevede l'arrivo dei cavi provenienti dal relativo quadro di sottocampo CC. Tali cavi sono unipolari, islati in gomma non propagante l'incendio H07RN-F da 4 mm2 (in alternativa FG7R) ed intubati in guaina islante spiralata autoestinguente da 32 mm. Essi verranno terminati con gli appositi connettori di collegamento lato cc (continua). I cavi di collegamento devonono esssere allogiati nell'apposito scomparto dell'anima metallica del connettore e saldati. Tale anima successivamente, verrà inserita nella guaina metallica di contenimento. Invece il collegamento dell'inverter sul lato in alternata prevede l'uscita di un cavo isolato in gomma FG7(O)R 3*6 mm2 non propagante l'incendio per il collegamento con il quadro in alternata QCA. Tale cavo in uscita dovrà essere attestato ad uno speciale connettore fornito a corredo dell'inverter e posto in tubo flessibile per posa pesante in PVC autoestinguente, di diametro opportuno, risultando cosi protetto da eventuali azioni meccaniche di schiacciamento. Vediamo adesso quali devono essere i parametri elettrici necessari di un inverter utilizzato per la realizzazione di un impianto fotovltaico da 1,8 Kwp niminali. I parametri elettrici d'ingresso sono:
  • potenza massima convertibile in cc (continua) 1890 W
  • campo di tensione d'ingresso dell'inseguitore di massima potenza 150 - 300 Vcc
  • massima corrente d'ingresso
  • numero di stringhe parallelabili 2
  • sezionamento del lato cc (continua) tramite connettore
  • protezione contro le sovrattensioni d'ingresso a variatore
  • rivelatore di dispersione a terra e protezione contro l'inversione di polarità segnalata otticamente tramite LED

I parametri elettrici d'uscita sono:

  • potenza massima AC (alternata) 1700 W
  • tensione nominale d'uscita 230 Vac con un campo di variazione compreso tra 198 e 251 Vac
  • frequenza nominale d'uscita 50 Hz con un campo di variazione compreso tra 49,8 - 50,2 Hz
  • sfasamento di 0° e resistenza di cortocircuito ottenuta tramite modulazione della corrente

altri parametri elettrici sono:

  • l'efficienza > 93%
  • l'autoconsumo <>
  • Per quanto riguarda le caratteristiche ambientali e meccaniche si hanno: grado di protezione IP65, campo di temperatura di lavoro compreso tra -25° e 60°, dimensioni di ingombro 35x3520 cm e massa di ogni inverter è pari a circa 25 Kg.

Certificazione Energetica: Decreto Legislativo n.311 del 29 dicembre 2006.

Definizioni dei parametri nell’allegato A Nell’allegato A è possibile trovare le varie definizioni dei parametri che vengono successivamente valutati negli altri allegati. In particolare si sottolinea la definizione del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale: “la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo”. Importante è il regime di funzionamento continuo, che porta a valutare con eccesso i consumi di un edificio, in modo da rimanere sempre nella condizione più sfavorevole. La definizione è quella dell’indice di prestazione energetica EP parziale, che esprime il consumo di energia primaria parziale riferito ad un singolo uso energetico dell’edificio (ad esempio, la sola climatizzazione invernale o la produzione di acqua calda per usi sanitari) riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in kWh/m2anno o kWh/m3anno. Altre due definizioni sono importanti per comprendere le verifiche da effettuare, quella di massa superficiale e quella di ponte termico di seguito riportate.
  • La massa superficiale è: “la massa per unità di superficie della parete opaca compresa la malta dei giunti esclusi gli intonaci, l’unità di misura utilizzata è il kg/m2”.
  • Mentre il ponte termico è: “la discontinuità di isolamento termico che si può verificare in corrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali o pareti verticali tra loro)”. Possiamo osservare come nel calcolo della massa superficiale non vengano considerati gli intonaci in quanto non facenti parte del fenomeno fisico relativo all’inerzia termica dell’edificio.Nella definizione di ponte termico sono considerati solo gli innesti strutturali, e quindi solo questi sono soggetti a verifica nel decreto.

continua........(con ulteriori spiegazioni relative agli allegati)

domenica 20 aprile 2008

Cosa riportare sul certificato energetico e validità temporale

L'attestato di certificazione energetica comprende:
  • i dati relativi all'efficienza energetica propri dell'edificio;
  • i valori vigenti a norma di legge e i valori di riferimento, che consentono ai cittadini di valutare e confrontare la prestazione energetica dell'edificio.

L'attestato è corredato da suggerimenti in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento della predetta prestazione. L'attestato ha una validità temporale massima di dieci anni, ed è aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell’edificio o dell’impianto. Si può quindi certificare un edificio anche per soli due o tre anni ma ciò comporterebbe un onere aggiuntivo alla scadenza di questo breve periodo temporale