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venerdì 29 febbraio 2008

LA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE: il "product manager"

Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un impressionante aumento del settore energetico, fotovoltaico in primis. Con questa nuovo settore di mercato in forte sviluppo, le aziende cercano sempre di più ingegneri con una forte vocazione al marketing.
In paesi come la Germania questa nuova figura è gia presente da tempo, infatti esistono percorsi di formazione precisi. Anche in Italia questa nuova figura professionale sta nascendo:
deve essere un ingegnere, che alla competenza tecnica deve abbinare forti attitudini ed una buona preparazione di marketing, essere in grado di analizzare il mercato, conoscere e promuovere nuovi prodotti, dare consulenze sugli aspetti legislativi.
In poche parole, il «product manager di energia solare».
Lo stipendio annuo di un professionista di questo genere si aggira in torno ai 50mila e i 70mila euro.
Negli ultimi tempi l'industria solare è stata sostenuta ed incoraggiata dal governo nell’ambito delle politiche di sviluppo economico e sostenibilità ambientale, con gli incentivi e con il «Conto Energia» per le aziende che investono in forme di energie alternative.
Sono previste crescite rapide nei prossimi anni con la possibilità di creare ben 102.000 nuovi posti di lavoro.
La nuova figura professionale è nata grazie al fatto che molte aziende, che non hanno in origine le energie rinnovabili come prorpria vocazione, stanno spostando il loro interesse su questo nuovo business.
Il product manager non deve realizzare progetti di impianti fotovoltaici, ma deve valutare la situazione del mercato la crescente concorrenza e il lancio di nuovi prodotti.






Energia eolica ad impatto zero con la nuova turbina "TORNADO LIKE"

Il tornado like è un generatore eolico a vortice sarà usato, per effettuare una sperimentazione, per la prima volta in Italia nel parco dei Monti Sibillini. La rivoluzione portata da questa nuova macchina sta nel fatto che lavora con pochissimo vento, ha dimensioni ridotte e ridotto impatto ambientale. Alto circa sei metri e largo tre, per una potenza di circa 8 kilowatt sufficienti per i consumi di due famiglie. Il progetto è fortemente innovativo, pensate un pò il passo avanti che potrebbero fare la diffusione dell'eolico se si riuscisse a risolvere almeno in parte il problema dell'impatto ambientale. Questa turbina riesce a funzionare con vento a bassa velocità. Il generatore sarà installato entro fine anno, con un monitoraggio del suo funzionamento, che vedrà coinvolte le università di Camerino e Pisa. Funzionamento: Questa macchina si basa su tre principi:
  1. lavora anche con pochissimo vento;
  2. ha dimensioni ridotte;
  3. ridotto impatto ambientale, non si deve installare per forza sulla sommità delle montagna;

Nella struttura a camino il vento che entra dalla parte inferiore all’interno si scontra con un gruppo rotante ed un doppio sistema di canali. La parte rotante incanala l’aria nella 'cappa' del camino, creando un vortice che, attraverso un trasformatore d’energia, consente di avere quella elettrica. Con vento di tre metri al secondo, pari ad una brezza tesa, assicura una potenza meccanica di 100/200 watt.

Si capisce come il funzionamento è lo stesso del tornado, in quanto le correnti a getto prodotte all’interno alimentano i moti rotatori, tanto che il generatore può continuare a funzionare anche in assenza di vento. Dentro per poter aumentare la superficie utile di impatto del vento, le pareti sono realizzate con tante concavità, quindi una superficie non liscia che consente rispetto ad una perfettamente regolare di aumentare la velocità.

Le macchine hanno diverse taglie possiamo arrivare anche a potenze di 50 Kw. Gli sviluppatori sono due scienziati russi, Ivan Gachechiladze e Gennady Kiknadze.

martedì 26 febbraio 2008

Componenti elettrici di un impianto fotovoltaico: l’INVERTER

Il convertitore CC/CA o inverter trasferisce la potenza in continua prodotta dal generatore alla rete in alternata, in conformità ai requisiti normativi, tecnici e di sicurezza applicabili. Le caratteristiche principali degli inverter adottati nei nostri impianti (1,8 – 18 Kwp) sono: -Grado di protezione adeguato all’ubicazione in prossimità del campo fotovoltaico (IP65); -Campo di tensione in ingresso adeguato alla tensione del generatore fotovoltaico; -Funzione MPPT (inseguimento della massima potenza); -Efficienza massima > 90% al 70% della potenza nominale; -Lato CC gestibile con poli non connessi a terra, quindi con sistema IT; -Commutazione forzata di rete con tecnica PWM, senza clock e/o riferimenti interni di tensione o di corrente in conformità a quanto prescritto per i sistemi di produzione dalla norma CEI 11-20; -Protezione per la sconnessione dalla rete, per valori fuori dalla soglia di tensione e frequenza di rete e per sovracorrente di guasto in conformità alla prescrizione delle norme CEI 11-20 ed a quelle specificate dal distributore elettrico locale; -Reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico. L’inverter prevede un’interfaccia internamente delle protezioni particolari che ne impediscano il funzionamento in isola. Prevede inoltre il rilevamento del guasto dell’isolamento verso terra sul lato in cc (continua), indicazione sul display dell’energia in alternata prodotta dall’inverter, del numero di ore di funzionamento e della tensione di lavoro del campo fotovoltaico. Nel prossimo articolo analizzeremo il montaggio meccanico dell’inverter……….CONTINUA.

Componenti elettrici di un impianto fotovoltaico: il quadro di sottocampo “CC”

Se prendiamo in considerazione l’impianto visto in qualche articolo passato, cioè quello da 1,8 Kwp occorre solo un quadro CC per impianto, come nel caso di un impianto da 3 Kwp. Mentre per l’impianto da 18 Kwp descritto, sempre in un post precedente, ne occorrono 6. I quadri elettrici di sottocampo “CC” devono essere montati in prossimità del campo fotovoltaico ed opportunamente fissati alle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici o in locali adiacenti. Il quadro “CC” utilizzato ha le seguenti caratteristiche: doppio isolamento, grado di protezione IP65, dimensioni circa 400X300X200, con porta piena, con telaio componibile isolante 3 (file)* 10 (moduli). Ogni quadro CC contiene al proprio interno i seguenti componenti: - 2 diodi a catodo prigioniero 16°, 800V; - 2 alette di raffreddamento per diodi a catodo prigioniero; - 4 isolatori per il montaggio delle alette di raffreddamento; - 4 scaricatori di sovratensione con tensione massima di esercizio 600 Vdc per l’impianto da 3 Kwp e 400 Vdc per l’impianto da 1,65 Kwp, corrente di scarica nominale impulsiva (8/20) Isn = 15 kA e attacco su guida DIN; - 2 sezionatori con tensione di lavoro 440 Vdc, 6°; - 4 morsetti passanti per cavo da 6 mm2 attacco DIN; - 1 piastra terminale per morsetti passanti da 6 mm2 attacco DIN; - 1 morsetto passante di terra per cavo da 16 mm2 (giallo/verde) per attacco su guida DIN; - 4 passacavi PG9 (stringhe FV); - 1 passacavi PG11 (cavo di messa a terra); - 1 passatubo da 32 mm (collegamento per l’inverter) Per l’ingresso cavi sono realizzati sul fondo: - 4 fori con passacavo PG9 per l’ingresso dei cavi in c.c. provenienti dalle stringhe FV; - 1 foro con passacavo PG11 per il cavo di messa a terra; - 1 foro con passatubo da 32 mm per il collegamento con l’inverter I cavi in ingresso al quadro CC: - 4 cavi unipolari da 2,5 mm2 del tipo H07R-F od FG7R, collegati ai rispettivi sezionatori provenienti dalle relative stringhe stringhe fotovoltaiche. I cavi in uscita dal quadro CC: - 1 cavo unipolare da 16 mm2 del tipo NO7V-K bicolore giallo/verde intestato al morsetto di terra per il relativo collegamento di messa a terra; - 4 cavi unipolari 4 mm2 HO7RN-F od FG7R intestati ai morsetti di uscita per il collegamento con il relativo inverter.