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mercoledì 2 aprile 2008

Tipologie di certificazione

Negli ultimi anni sono stati messi a punto sistemi di certificazione energetico-ambientale volti alla definizione della prestazione degli edifici durante tutto il loro ciclo di vita. Allo stato attuale, a seguito dell’emanazione della Direttiva europea, le ricerche finalizzate alla messa a punto di tali sistemi si sono notevolmente diffuse. I sistemi più sofisticati consentono di avere sia un’indicazione dettagliata della prestazione dell’edificio che la definizione oggettiva della sua qualità ambientale. Il termine “certificazione” ha assunto significati diversi:
  • una procedura di calcolo finalizzata a misurare il livello dei consumi, come peraltro previsto dalla legge 10/91 italiana;
  • un pubblico riconoscimento delle buone prestazioni di un edificio dato solo se esso soddisfa determinati requisiti;
  • un sottoprodotto della diagnosi energetica intesa ad identificare i possibili miglioramenti delle prestazioni dell’edificio.

In ogni caso, l’obiettivo da raggiungere è quello di promuovere una maggiore sostenibilità nel settore edilizio.

Gli aspetti principali da prendere in considerazione sono:

  1. il consumo di risorse (energia, acqua, territorio);
  2. i carichi ambientali prodotti (emissioni inquinanti, impatto sul territorio);
  3. la qualità ambientale (comfort);
  4. la qualità del servizio (flessibilità, controllabilità)

A seconda degli aspetti presi in considerazione, è possibile distinguere i metodi per la valutazione e la certificazione della qualità energetica degli edifici da quelli che, oltre agli aspetti energetici, considerano anche quelli ambientali definendo così la qualità degli edifici nel senso più ampio del termine.