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mercoledì 20 febbraio 2008

Collegamento dei moduli di un impianto fotovoltaico Parte II

La vita ed il regolare funzionamento dell’impianto fotovoltaico dipendono largamente dalla corretta e scrupolosa esecuzione di tutte le operazioni di montaggio e collegamento elettrico delle stringhe. Al termine dei collegamenti elettrici dei moduli deve essere verificata la chiusura di ciascun pressa cavo sulle scatole di terminazione. Deve essere verificato il serraggio di tutta la bulloneria e viteria facente parte integrante dei collegamenti elettrici, al fine di evitare scintillii, resistenze di contatto addizionali e riscaldamenti localizzati. Al fine di garantire la tenuta delle scatole di terminazione sui moduli, la chiusura della stessa deve essere effettuata correttamente e deve essere verificata la chiusura delle viti. È necessario il collegamento equipotenziale di ognuna delle strutture di sostegno utilizzate cosi da minimizzare l’effetto di una eventuale dispersione verso la cornice di un modulo fotovoltaico. Tale dispersione sarà subito rilevata dall’inverter corrispondente tramite il rivelatore di guasto a terra. Sarà realizzato un collettore secondario di terra mediante barra in rame e scatola stagna IP55 in materiale termoplastico autoestinguente, con pressa cavi e coperchio con guarnizione stampata a cui faranno capo sia il cavo di messa a terra proveniente dai quadri di campo CC, che il cavo di messa a terra proveniente dalle strutture di sostegno. Tali cavi saranno di tipo NO7V – K, di sezione pari a 16mm2, in colore giallo/verde. Entrambi i cavi saranno disposti all’interno di un tubo flessibile per posa pesante in PVC autoestinguente, di diametro opportuno, risultando cosi protetti da eventuali azioni meccaniche di schiacciamento. Il collettore secondario di terra sarà opportunamente collegato alla rete di messa a terra dell’edificio. Prima di effettuare il collegamento di terra è però necessario accertarsi di quanto segue: il circuito di terra dell’edificio non deve essere in grado di introdurre potenziali pericolosi. L’impianto non deve essere a rischio di fuliminazione diretta. Occorre per tanto verificare che l’impianto risulti auto protetto, in caso contrario estendere l’impianto esistente di protezione contro i fulmini, racchiudendo nel volume protetto anche l’impianto fotovoltaico. È preferibile posare i cavi di terra del lato in continua dell’impianto in un tragitto separato rispetto agli altri cavi di potenza dell’impianto. In particolare occorre evitare che i cavi in uscita dagli scaricatori possano procurare disturbi indotti alle linee elettriche protette.