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lunedì 30 novembre 2009

Fotovoltaico reali opportunità di business

Ebbene si non è un segreto in Italia gli incentivi per avviare un impianto fotovoltaico sono i più ricchi d’Europa. Chi oggi investe nel fotovoltaico può fare buoni affari. Il "Conto Energia", cosi si chiama la legge che regola gli incentivi riconosciuti a chi avvia un impianto fotovoltaico, è il più remunerativo in questo momento in Europa: ogni chilowattora prodotto viene pagato tra i 35 e i 48 centesimi di euro, a seconda del tipo di impianto.



Il tasso interno di rendimento (Tir) medio a 25 anni di un impianto fotovoltaico ad uso domestico è del 9 %. Mentre, per aziende medio-grandi, un impianto da 1.000 MW di potenza e 5 milioni di euro di costo ha un Tir  l’8,8 e il 7,5% a seconda della quota di autoconsumo.


Il Conto Energia, la norma introdotta nel 2007 per regolare gli incentivi, continuerà a funzionare finché non si raggiungerà la soglia di 1.200 Megawatt complessivi installati. Oggi siamo già a quota 500 megawatt, probabilmente entro la fine del 2010 si arriverà al tetto. Dopo quel momento ci saranno ancora 14 mesi per avviare un impianto incentivabile, altrimenti bisognerà attendere la nuova normativa.


Diamo ora un'occhiata ai costi da sostenere per poter affrontare un investimento del genere:
Ogni chilowatt di picco di potenza installato costa in media 6mila euro. Per i consumi di una famiglia servono impianti da circa 2,8/3 chilowatt picco.
Quindi il budget di partenza è allora di circa 16.800 euro, escludendo l’Iva, che in questi casi è al 10%. La manutenzione ordinaria dell’impianto costa in media altri 150 euro all’anno, e dopo una decina d’anni occorre fare una manutenzione straordinaria che in genere richiede un costo che si aggira attorno al 10% del valore dell’impianto. La vita media del sistema è compresa tra i 25 e i 30 anni. Facendo due conti, il costo di un impianto fotovoltaico che duri 30 anni è di circa 25mila euro.



In genere chi vuole realizzare un impianto di piccole dimensioni (fino a 20kW) basta che presenti nel comune di appartenenza la “dichiarazione di inizio attività”, ed il progetto firmato da un tecnico abilitato. Se, dopo 30 giorni, l’ufficio tecnico del Comune non ha presentato obiezioni si possono avviare i lavori. Dovrebbero arrivare presto le linee guida per semplificare il processo attraverso “l’autorizzazione unica”, già prevista dal Dlgs 387 del dicembre 2003: le nuove norme dovrebbero garantire un processo autorizzativo che duri al massimo 180 giorni.  


continua....